MYANMAR
Se vuoi scoprire le vere radici dell’Asia, dicono gli amanti di storia, cultura e tradizioni di questo continente, c’è un solo posto dove andare: il Myanmar. L’ex Birmania ha cambiato nome nel 1988 per scrollarsi di dosso gli ultimi residui del periodo coloniale, ma è stato l’unico passo in avanti compiuto. La feroce dittatura militare che governa il più grande Paese del Sud-Est asiatico, non agevola certo le riforme e limita le libertà personali degli oppositori, come accaduto al Premio Nobel Aung San Suu Kvi, costretta per oltre un ventennio agli arresti domiciliari nella sua casa di Yangon. Sebbene in Birmania esistano svariate culture indigene, quella dominante è la Bamar. Così, in qualsiasi villaggio birmano tradizionale, il monastero è il centro della vita culturale della comunità e i monaci sono venerati anche dai laici. Per la strana “legge del contrappasso”, proprio l’aver mantenuto il Paese in uno stato arretrato, ha reso oggi il Myanmar una meta ambita, tra coloro che vogliono ritrovare un pezzo d’Asia rimasto quasi incontaminato, con scenari rurali di altri tempi e l’ospitalità pura e disinteressata della gente.